mercoledì 31 luglio 2013

Lettera a G

Perché non mi scrivi una lettera a casa
e la imbuchi in quella via del centro
E scrivici solo le storie più belle
e che hai fatto in questi lunghi giorni.
E dimmi se hai pianto, ti sei divertito, hai giocato, hai bevuto
i sogni sogni che hai fatto e cosa ti ha tenuto sveglio.
Raccontami il sole che ti ha un po' scottato e la cotta per quella ragazza.
E non fa niente se le hai raccontato l'aneddoto sciocco che ci fece ridere una notte intera.
Perché non mi scrivi una lettera a caso
e la fai grande per tutto il tuo foglio.
Non le mie iniziali, nemmeno le tue,
fanne una che dica qualcosa.
sia qualcosa di buffo, anche un po' originale
niente di elaborato, magari un'accento speciale.
Niente rime ti prego, sai che non le sopporto
in realtà non è vero, mi piacciono ma solo a volte.
Perché non mi scrivi una lettera a casa
Con la penna nera e gli errori con un rigo sopra.
In una busta gialla di quelle di carta e spruzzala tutta col tuo deodorante
che non so se usi poi una colonia.
Se la usi mi sa che va bene lo stesso
anche se immaginarti a spruzzare una carta, devo ammettere che mi ha fatto sorridere.

Perché non mi scrivi una lettera e basta e mi dici quello che hai già detto.
Ancora una volta
Niente di speciale
Un momento qualunque
Quei cinque minuti giusto un attimo prima che ti debba alzare.
Rubati un po' al sonno, prima dei tuoi dovrei
Rubati un po' al sogno che non ti ridarò indietro.
Ma va bene lo stesso una pagina bianca
Quel che importa è il francobollo per la collezione.

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